LA NASCITA, IL FUTURO E LO SVILUPPO DEL NOSTRO BOULDERING
5/2005


Correva l'anno 2000 e da poco avevo scoperto la scalata. Corda, scarpette, imbrago, rinvii e via in giro per le falesie del nord Italia e della Sardegna(quando tornavo a casa per le vacanze).
Allora per me il boulder era un pannello di legno con le prese di resina, che usavo per allenarmi in vista delle uscite scalereccie.
Nel mese di giugno però, quando tornai ad Orani per l'estate, con Giorgio Simone e Ciriaco si iniziò a parlare di bouldering....Il Soddu,da buon scalatore di vecchia data qual'è, mi chiarì le idee sulla questione della scalata sui sassi, che tempo a dietro aveva praticato in modo sporadico.
Armati di spazzole, roncole e aggeggi vari iniziammo cosi a perlustrare le campagne attorno al paese.In modo molto semplice e naturale scalammo i nostri primi "giocattoli di granito".Non avevamo una gran conoscienza delle regole di questo genere di scalata, cosi il nostro gioco fu semplicemente quello di individuare una linea, pulirla, e cercare di salirla nel modo più diretto possibile!.
Pian piano questa cosa dei sassi ci prese parecchio, si iniziò a leggere di boulder anche nelle riviste,e con il passare del tempo quello che era nato come un gioco divento una vera passione!.
Sono passati ormai più di quattro anni,e da allora sono cambiate parecchie cose,il boulder si sta affermando come una disciplina a se, con un etica e una filosofia propria.Ci sono poi, posti di fama mondiale dove la scalata sui sassi si pratica da 100 anni, come ad esempio Fontainebleau.Mentre in Italia e solo da poco tempo che gli arrampicatori si sono dati a volte anche totalmente al blocco(fatta qualche eccezione negli anni 80).La nostra passione negli anni, ci ha portato a inseguire il "sasso perfetto" anche fuori dalla Sardegna: Cresciano, Annot, Meschia, la Val di Mello, Tralenta, Ailefroide, tutti posti incredibili dove abbiamo scalato su blocchi di roccia a volte diversa dalla nostra.Abbiamo conosciuto anche scalatori con diverse mentalità e filosofie riguardo alla scalata; nel bene o nel male ci hanno lasciato qualcosa delle loro idee.
Ma forse uno dei luoghi più significativi e più ricchi di tradizione sassista che mi ha impressionato è Fontainebleau!. Un luogo magico, dove la passione del blocco ha contagiato negli anni migliaia di persone. La gente nella foresta ha un atteggiamento bellissimo, scalano e stanno sui sassi come da noi la gente va al bar il sabato sera!.Grandi,piccoli, forti, meno forti....tutti hanno qualcosa che li accomuna: la passione e il rispetto per un posto fiabesco dove ritrovarsi e rilassarsi in santa pace.
Credo che Bleau sia un posto veramente unico, che consiglio a tutti,blocchisti e non, per vedere come l'arrampicata possa diventare un grande punto d'incontro per i pensieri degli scalatori.
Tornando a noi invece,posso solo raccontare il mio punto di vista e la realtà dei fatti dalle nostre parti, perchè in fin dei conti è quella a me più vicina. Certo le esperienze e i viaggi ti lasciano sempre qualcosa,ti aprono la mente e ti tolgono a volte il "paraocchi".Bisogna essere onesti, umili e pronti a fare un passo indietro.
Oggi chi scopre il boulder spesso lo fa per conto proprio, e armato di un crash pad nuovo nuovo e super rimbalzante parte all'assalto.Alcuni però, a mio avviso scambiano il blocco per una via in miniatura, e credono che quello che vale per la scalata con la corda valga anche per i sassi....!
Sta accadendo forse quello che tempo fa avvenne per l'arrampicata sportiva che pian piano si staccò da quella
tradizionale.Cosi anche il Boulder a piccoli passi sta raggiungendo una propria autonomia (salvo alcune eccezioni).
Quello che comunque posso dire e sottolineare è il mio punto di vista sul nostro Bouldering e su come si è evoluto.
Essendo in un isola,noi Sardi siamo "arrampicatoriamente" parlando "isolati".....e spesso infatti arriva "aria nuova" principalmente dagli stranieri!.E questo a mio parere è una buona cosa.Avendo la pazienza e l'umilta giusta con un buon confronto si possono creare punti fermi che nel tempo delineano una sana cultura della disciplina.
Ma dopo un po si deve riuscire a seguire una strada propria....dobbiamo camminare da soli,e non aspettare sempre che qualcuno ci prenda per mano.
Nella nostra zona e per il nostro bouldering questo gia' accade.I primi tempi infatti furono i vari visitatori (più o meno illustri) che ci feccero vedere le linee giuste e le varie magie per dominare il blocco.Pian piano però abbiamo imparato...e anche noi siamo riusciti ad intravvedere la nostra "strada"  che porta al blocco dei sogni.....Un blocco che in fondo in fondo esiste solo nelle nostre teste!. Perchè il giorno che monti in groppa al tuo sogno granitico sei già proiettato verso una nuova linea....forse più bella,forse più dura, forse più esposta o forse semplicemente più simile a te stesso!!!.

Saludos e Contones.
il Vicepresidente.






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