CONTOS DE CONTONES
12/2002 QUESTE RIGHE SONO STATE SCRITTE DA ANGELO E GIORGIO PER ALPWALL . LA NASCITA DEL BOULDERING BARBARICINO DA UN INSOLITO PUNTO DI VISTA Ricordo i primi esseri strani che vennero a trovarci: bassi ,sudici e barbuti che con mazze e scalpelli avrebbero voluto trasformarci in case e recinzioni; alcuni di noi lo divennero,altri furono risparmiati perché troppo vecchi.Dopo di loro, per anni, nessuno ci degno più di uno sguardo, forse perché la nostra natura non suscitava più nessun interesse,cosi che la selva ci occultò agli occhi del mondo. Passarono le stagioni del vento che piega le querce e scava nell’anima. Finché un giorno quattro loschi individui iniziarono a liberarci dal verde fardello che ci circondava. In principio non capimmo il perché dei loro sforzi e della loro felicità nello scoprire i segni del tempo sui nostri corpi, il perché quella polvere bianca ci imbrattava la pelle, e perché volessero montarci in groppa con sonanti schiaffoni. Col tempo però iniziammo a intuire che il loro era un gioco, un modo di stare insieme divertendosi,un modo di essere che loro chiamavano BOULDERING. Di questi buffi e testardi esploratori uno si faceva chiamare GIORGIO, era il più anziano di tutti e questo lo favoriva in quel gioco, anche se i suoi compari non perdevano occasione per schernirlo.Poi c’era quello gonfio e taciturno,lo chiamavano SIMONE ed era molto attratto dai più alti di noi, e quando le nostre rughe si facevano piccole perdeva la voglia di giocare. Il più giovane si chiamava ANGELO e veniva spesso a trovarci da solo, infuriandosi quando non riusciva a salirci, passava i suoi meriggi autunnali prendendoci a schiaffoni. L’ultimo di questa ciurma di disperati era biondo e occhialuto dall’ instancabile favella si poteva intuire la sua indole scanzonata, sempre pronto a burlarsi di chiunque avesse a tiro, riusciva spesso a escogitare assurdi sistemi per montarci sopra, il suo strano ma glorioso nome era CIRIACO. I quattro amici ogni tanto si intrattenevano con un simpatico e ben più serio individuo,di nome CECIO ,che li attorno faceva pascolare i suoi armenti. Col susseguirsi delle stagioni iniziarono a pellegrinare anche in zone limitrofe, dove a detta loro si trovavano dei nostri simili e sempre con lo stesso spirito intraprendevano giochi acrobatici alla ricerca dell’ultimo freddo tramonto invernale. E ad ORANI più soleggiato e riparato, preferivano alcune volte i ventosi panorami di SARULE o le fiabesche distese di prati e GRANITO di OROTELLI. Ma più che saltellar tre un sasso e l’altro i nostri piegavan volentieri verso le vetuste locande del villaggio, annebbiando i loro pensieri con una bionda e frizzante amica. Da quando tutto ciò è iniziato poche cose sono cambiate, infatti noi siamo sempre qui felici di condividere le nostre giornate con chiunque voglia giocare con noi. created by sblindowebdesign all rights reserved for text and graphics |
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